15 October 2007

Federico e Francesco

Interviene Paolo Bianchini, regista del film

Il film con il quale riprendiamo le nostre proiezioni del giovedì, fa parte di quelle opere, che nonostante il loro grande valore artistico e poetico, sono vittime delle leggi di mercato e non riescono a trovare spazio nelle sale cinematografiche.
Prive di effetti speciali, senza esplosioni e inseguimenti in auto, lontane dalla volgarità e così scarsamente "televisive", vengono viste da pochi fortunati, che fanno quello che possono per divulgarne il valore e segnalarne le rarissime proiezioni.

C'è poco da fare, di film così ci si innamora o non se ne sopporta il ritmo narrativo, la fotografia che ha la bellezza delle immagini che ritroviamo quando siamo lontani dal nostro mondo tecnologico, la recitazione che non invade la leggerezza del racconto, e soprattutto la meticolosa professionalità di un regista come Paolo Bianchini, che ama e realizza il proprio lavoro come facevano gli artigiani medioevali. Noi ci siamo innamorati subito di questo film, sin da quando era poco più di una meravigliosa idea nella mente del suo autore e abbiamo deciso, adesso che è stato realizzato, di proporlo ai nostri amici del Circolo 2046, sicuri che sarà apprezzato e amato, come accade ad ogni presentazione.

Il film è la storia dell'ipotetico incontro avvenuto tra Federico II e San Francesco, due uomini che hanno cambiato la storia del loro tempo tracciando una rotta lungo la quale le donne e gli uomini nel corso dei secoli, hanno imparato, o forse dovremmo dire, avrebbero potuto imparare, la tolleranza, la condivisione della conoscenza e dei sentimenti, la ineguagliabile sensazione di costruire la pace in un mondo in guerra.

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