15 March 2007

E il Tigri placido scorre...

Una serata particolare insieme a Paola Gasparoli, di "Un ponte per"

E' stata davvero una serata particolare. Non capita tutti i giorni di sentire parlare dell'Iraq da chi ci è vissuto per nove mesi e con la competenza e la passione per la quale siamo grati a Paola e a "Un ponte per". Abbiamo conosciuto situazioni e dati che non compaiono nei talk show o sui giornali. Abbiamo visto nelle immagini del film, ma soprattutto attraverso i racconti di Paola, un paese in cui si è sfaldato completamente il tessuto sociale, dove non esiste più nulla che sia riconducibile all'idea di una società minimamente civile, in cui gli occupanti rivestono sempre di più agli occhi della popolazione, di qualunque religione o etnia, il ruolo degli oppressori.

L'Iraq ha bisogno di una possibilità, ha bisogno di fermare la fuga
sempre più inesorabile dei propri abitanti, ha bisogno di risorse per rimettere in marcia una economia devastata dalla guerra e dai signori del petrolio. Ecco perché appoggeremo la battaglia di "Un ponte per" perché il petrolio iracheno non sia oggetto di spartizione da parte dei governi che hanno partecipato alla guerra, Italia compresa.

Sosteniamo la campagna di "Un ponte per"
contro la partecipazione dell'ENI alla rapina del petrolio iracheno.


Scheda del film

Regia di Michelangelo Severgnini, Karim Metref.

Istantanee dalla Baghdad occupata. Dura 70 minuti il racconto di una decina di vite parallele di iracheni che si snoda all'interno di uno scenario di guerra. Le interviste sono di Karim Metref. Attraverso le storie di Leyla (esule politica ritornata in patria dopo la caduta di Saddam), Anwar (giovane imam sciita), Nasrin (donna ministro curda del governo transitorio), Shlimun (patriarca della chiesa caldea), Imad (imam sunnita), Saad (direttore della biblioteca nazionale), Haider (ragazzo di strada), Muhnanad (ballerino), Maki (scrittore giornalista), Bassem (scultore) e Ava (pittrice) e di molti altri testimoni, si cerca di delineare un ritratto della molteplicita' di culture e di opinioni sulla storia e la situazione attuale dell'Iraq. Dalle loro testimonianze appaiono anche le loro speranze per il futuro e la forza con cui affrontano la precarieta' del presente.